Scrive Pietro Rizzo nel suo libro Tauromenium: Dal monte Tauro, dal teatro, dalla chiesa della Madonna della Rocca e dal Castello, la vista scorre liberamente dai monti al mare e all’orizzonte litoraneo del sud verso Catania, per le falde al cratere fumante dell’Etna immenso ed imponente, e si ammirano verso nord le linee della costa che corre verso Messina sempre bella e pittoresca. Da quei diversi luoghi si aprono prospettive e paesaggi meravigliosi di luce e di colore, lontananze vaporose e colline verdeggianti, scorci e profili campestri e rupi erte e pendenti, poggioli verdi coronati di casette bianche e spiagge marine su cui le ombre delle case della spiaggia si riflettono allungandosi capovolte nell’acqua sotto una luminosità chiara ed abbagliante.
Scrive, a sua volta, Filippo Calandruccio in Beehive: Come nelle Mille e una notte non vi è chi non si senta come Bulukiya, il giovane sultano che s’incammina per le strade del mondo per incontrare Maometto e sarà un’isola di raro incanto, assai simile al paradiso dell’Islam, a placare la sua ansia di ricerca. Ora questa Taormina, isola felice, è realtà ed è favola.
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